Miti e leggende in Alto Adige
Sono molti i miti e delle leggende famose in Alto Adige come ad esempio la Leggenda di Re Laurino e delle sue rose, del gigante del Monte Baranci a San Candido o ancora delle streghe dello Sciliar!
Scrittori famosi come i fratelli Grimm si sono ispirati ai castelli e alle montagne dell’Alto Adige come scenario per alcune delle storie più belle, proprio per la loro bellezza e per l’incredibile alone di mistero che li avvolge!
L'Alto Adige è una terra fatata dove incantevoli montagne sono nate da arcani incantesimi e gli Dei del cielo si specchiano nelle acque dei suoi laghi. I boschi dell'Alto Adige sono animati da creature strane e curiose come elfi, fatine, folletti, gnomi e ninfe, alcune di queste creature sono belle buone e gentili, ma altre possono essere molto spaventose e manifestarsi nei modi davvero più assurdi!
Le streghe dello Sciliar
Si dice che la straordinaria catena montuosa dello Sciliar sia popolata da streghe, fantasmi, nani e altre figure favolose. Le streghe dello Sciliar sono senza dubbio uno degli abitanti più famosi e allo stesso tempo più temuti dell'area dello Sciliar. Si suppone che si radunino regolarmente sulla montagna, evochino forti tempeste e altre magie.
In questo contesto si sente più e più volte la storia di Hansel, un piccolo contadino che viveva in una fattoria ai piedi della montagna. Durante un temporale incontrò una strega, prese coraggiosamente il fucile, spruzzò acqua santa sui proiettili e sparò. La vista della strega morta fu un grande shock per lui che non si riprese mai più.
La storia della strega buona Martha dipinge un quadro completamente diverso! Lei amava la natura e i bambini più di ogni altra cosa, viveva nella foresta e riuscì a trasformarsi in uno scoiattolo. Anche se lei - come tutte le streghe – anche se il suo aspetta poteva ingannare, non era una strega da temere.
I Monti Pallidi
Tanto tempo fa le Dolomiti erano ricoperte di prati e foreste, non come oggi. Un giovane principe vi abitava e ogni notte stava sveglio nella speranza un giorno di poter raggiungere il suo più grande sogno: la luna! Un giorno ci riuscì con l’aiuto di un vecchio stregone e approdato sul suolo lunare incontrò la bellissima principessa della luna e se ne innamorò all’istante.
Il principe per un po’ restò sulla luna con la sua principessa ma il forte bagliore lunare gli feriva gli occhi. Così un giorno decise di tornare sulla Terra con la sua principessa. Sulla Terra però la principessa non era felice. Quelle montagne così scure erano molto diverse dal candore sua amata luna. Il principe non sapeva cosa fare e ogni mattina faceva lunghe passeggiate tra i boschi in cerca di una soluzione. Un giorno incontrò il Re dei nani che, ascoltata la sua storia, si offrì di aiutarlo a far tornare il sorriso sul volto della principessa. L’unica cosa che voleva in cambio era la possibilità per lui e i suoi sudditi di vivere su quelle montagne. Il principe acconsentì e il re gli promise che al primo plenilunio avrebbe rispettato la sua promessa.
La principessa intanto era sempre più triste. Giunse finalmente la notte di plenilunio, i nani uscirono dalle loro casette e raggiunsero la cima delle Dolomiti. I nani cominciarono a filare i raggi luminosi della luna e andarono avanti per tutta la notte, fino a comporre dei grossi gomitoli argentei, con i quali tessero un enorme coperta di luce di luna che ricoprì per intero le Dolomiti, rendendole di quel colore pallido vediamo ancora oggi. A quello spettacolo la principessa ritrovò il sorriso e rimase sulla Terra felice con il suo sposo.