3 rifugi tra innovazione e tradizione
Oggi vi vogliamo presentare 3 rifugi dell’Alto Adige, che non corrispondono esattamente all'immagine più tradizionale di rifugio alpino. Per noi, questi edifici sono esempi di successo di architettura coraggiosa in montagna, ma allo stesso tempo grande esempio di sostenibilità.
Dall'esterno, le costruzioni impressionano per il loro design moderno e i colori in armonia con l’ambiente circostante. All'interno, offrono un'atmosfera accogliente con tanto legno chiaro e più comfort rispetto ai rifugi che li hanno preceduti. Per arrivare a ciascuno di questi rifugi, c’è da fare un po’ di fatica. A seconda del rifugio, ci sono più percorsi possibili e di varie durate ma vi serviranno comunque dalle 3 alle 5 ore di camminata. Sarete ripagati della fatica al vostro arrivo: dagli ottimi piatti tipici della cucina altoatesina e dalle accoglienti camere da dover poter ammirare fantastiche viste.
Vi ricordiamo che per dormire in rifugio è obbligatorio portare con sé un sacco lenzuolo e un asciugamano. I bagni sono in comune e se si vuole fare una veloce doccia calda c'è la possibilità di farla acquistando l'apposito gettone. Se dopo aver riposato vi volete avventurare nella scalata delle imponenti vette attorno, serve un ottimo allenamento e, naturalmente, l’attrezzatura adeguata per il ghiacciaio.
Rifugio Francesco Petrarca
Il rifugio Petrarca All’Altissima/Stettinerhütte, si trova a 2.875 metri di altezza tra le valli di Plan e di Fosse, nel Parco Naturale del Gruppo di Tessa, ai confini con l’Austria, poco sotto il Passo Gelato. Il primo rifugio costruito qui risale alla fine del 1800, nel corso degli anni è stato ampliato e ricostruito varie volte a causa di valanghe che lo hanno completamente distrutto.
Ma è nell’estate del 2020 che inizia la costruzione del nuovo rifugio come lo vediamo oggi, progettato da Andrea Fregoni e Roberto Pauro dello studio di architettura Area Architetti Associati, che vedrà la conclusione a luglio del 2022 con la nuova apertura.
Oggi il rifugio si sviluppa su 5 piani e può ospitare fino a 70 persone nelle 10 camere suddivise su due piani che possono ospitare da 4 a 12 persone. Al piano terra si trova una bellissima sala da pranzo con 92 posti a sedere che offre viste splendide grazie alle grandi vetrate. La particolare forma dell’edificio è una risposta ai requisiti di sicurezza, in modo da ridurre al minimo la resistenza in caso di valanghe.
Il rifugio si può raggiungere a piedi dalla Val di Fosse o da Plan in circa 4 ore lungo sentieri ben segnalati. Dal rifugio è possibile raggiungere la Cima Altissima (3.480 m), seguendo il sentiero Hans-Grützmacher, o la Cima Bianca Grande (3.281 m). Il rifugio nel 2024 aprirà il 1° luglio e sarà aperto fino a settembre. Il rifugio è gestito con successo da più di 35 anni dalla famiglia Schwarz-Fontana.
Rifugio al Sasso Nero
Il Rifugio al Sasso Nero che si trova a 3.026 m è il rifugio più alto delle Alpi della Zillertal ed un popolare punto di partenza per gli alpinisti che si apprestano a scalare vette come il Sasso Nero (3.369 m) o il Monte Lovello (3.378 m). Cima di Flòite Ovest (3.195 m) e il Große Mörchner (3.285 m) sono destinazioni meno conosciute ma altrettanto interessanti. Il nuovo edificio progettato dallo studio di architettura Stifter + Bachmann è stato inaugurato nel 2018.
Margit Ainhauser gestisce il Rifugio Sasso Nero, che offre posti letto per un totale di 50 persone in quattro camere da 2 letti, una camera da 4 letti, tre camere da 6 letti e due camere da 10 letti. Da San Giovanni in Valle Aurina, è possibile raggiungere il rifugio in 4,5 ore attraverso la Valle Rothbach o in 5,5 ore attraverso la Valle Trippbach. Quest'anno il Rifugio Sasso Nero aprirà i battenti il 22 giugno e rimarrà aperto fino al 21 settembre (condizioni metereologiche permettendo).
Rifugio Passo Ponte di Ghiaccio
Anche il Rifugio Ponte di Ghiaccio, si trova nelle Alpi della Zillertal, nel comune di Selva dei Molini, ad un'altitudine di 2.545 m, appena sopra il Lago Ponte di Ghiaccio, ed è un'importante tappa dell’Alta Via di Fundres. Il rifugio è stato terminato nel 2016 ed è opera dello studio di architettura MoDus Architects. Il rifugio offre 70 posti letto, di cui 12 in un piccolo dormitorio e il resto diviso in stanze da 4, 6 e 8 letti. Anche il ristorante non vi deluderà, a colazione, pranzo e cena vengono serviti ottimi piatti della tradizione realizzati con prodotti locali e se non c’è più posto al ristorante il ristorante realizza anche gustosi box per fare un piacevole pic-nic sui prati che ci circondano! Il rifugio, gestisto da Michael (Much) Weissteiner, nel 2024 è aperto dal 7 giugno al 13 ottobre.
Il rifugio si può raggiungere da Fundres/Dun o Fundres Malga Gampiel, dalla diga di Lappago Neves o Lappago Cesa e dalla Val di Vizze. Dal rifugio si possono raggiungere tra le altre, le vette Cima Cadini e Punta Bianca.